Il Gufo reale (Bubo bubo) è il più grande rapace notturno d’Europa, con oltre 70 cm di altezza quando posato e un’apertura alare di 160-185 cm. Con i suoi grandi occhi di colore giallo ha una vista eccezionale. Ha due lunghi ciuffi auricolari neri. E’ un superpredatore, cattura prede di svariate dimensioni tra le quali diverse specie di uccelli (anche altri rapaci) e mammiferi fino alla taglia di una lepre o di un giovane capriolo.
Giovani e adulti, quando si sentono minacciati o impossibilitati a fuggire, adottano un atteggiamento terrifico con il piumaggio rigonfio e ali aperte, emettendo forti sbuffi.


La Cinciarella e il Cardellino sono entrambi Passeriformi, ad ali aperte misurano tra 21-25 cm.
Il Cardellino è presente in quasi tutta Europa, vive nelle campagne alberate, lungo i margini boschivi e negli ambienti urbani con parchi e giardini. E’ facile da riconoscere per il suo piumaggio unico, con il capo colorato di rosso, vertice nero e bianco esteso sulle guance, su parte della gola e sulla nuca. Le ali sono nere, e quando l’uccello è posato sono ben visibili la larga banda mediana gialla e (in autunno-inverno) gli apici bianchi delle remiganti.
Ad ali aperte misura 21-25 cm.
La Cinciarella è caratterizzata dala colorazione bluastra delle parti superiori, in particolare delle ali, della coda, del largo collare e del vertice del capo. Quest’ultimo è in gran parte bianco, con una stretta stria oculare nera. Le parti inferiori sono gialle, con una sottile banda scura longitudinale nella zona ventrale. Sulle Alpi è molto comune in tutte le aree boschive, alle basse altitudini abita soprattutto i querceti. La cinciarella è facilmente riconoscibile al canto, costituito da un trillo acuto, di solito ripetuto più volte.
Ad ali aperte misura 17,5 – 20 cm.


Il Pettirosso (Erithacus rubecula) è un piccolo insettivoro dei passeriformi, ben conosciuto per frequentare i giardini e le mangiatoie, soprattutto in inverno.
Ad ali aperte misura tra 20 e 22 cm. Ha struttura compatta e tondeggiante, piumaggio bruno superiormente e bianco sulle parti inferiori, con una caratteristica macchia rossa estesa dal petto sino alla fronte. Il pettirosso si muove quasi sempre nel fitto della vegetazione ed esce di rado allo scoperto; solitario e molto territoriale, quando eccitato adotta posture caratteristiche con inchini, movimenti nervosi delle ali e della coda e gonfiando il piumaggio. A terra, dove ricerca il cibo, si muove sovente a saltelli. E’ diffuso in una grande varietà di ambienti alberati con fitti cespugli dalla macchia mediterranea fino sulle Alpi, dove può nidificare anche fino oltre i 2000 m di quota.


La Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) è un corvide dal piumaggio del corpo color cioccolato e intensamente macchiettato di bianco. A distanza appare scura, e in volo è evidente il bianco dell’ampio sottocoda e dell’apice della coda; quest’ultima è molto corta e le conferisce un aspetto raccolto sul quale spicca il capo massiccio. Specie tipica delle foreste boreali e delle aree montuose, sulle Alpi la nocciolaia è legata alle conifere. Ha un’apertura alare di 52-58 cm. Si nutre soprattutto di strobili (volg. pigne), ma anche di altri vegetali, invertebrati, uova e nidiacei. Durante la nidificazione è silenziosa e discreta, normalmente non passa inosservata per i suoi richiami sonori e sgraziati.


La Ghiandaia (Garrulus glandarius), è un passeriforme della famiglia dei corvidi, il suo nome deriva dalla sua abitudine di alimentarsi di ghiande e dal suo legame con i boschi di querce. Alle nostre latitudini è diffusa nel settore collinare e basso montano, sulle Alpi nidifica fino ai 1500 m, ma la si può osservare fino ai 1800 m. Ad ali aperte misura dai 52 ai 58 cm. E’ un corvide variopinto, con piumaggio in gran parte bruno-rosato sul quale risalta il disegno dell’ala distinto dall’ampia macchia bianca e dalle copritrici blu intenso e barrate di nero. Curiosa e vivace, la ghiandaia è un’abile imitatrice, usa allontanare i predatori confondendoli o spaventandoli con i richiami di altre specie, spesso di rapaci. E’ una specie onnivora, integra la sua dieta vegetale a base di frutti e bacche con vertebrati, piccoli rettili e soprattutto uova e nidiacei di piccoli passeriformi.


Il Frosone è il più grande dei fringillidi europei, abita i boschi di latifoglie e misti con alberi di grosse dimensioni. Da noi è diffuso dal settore prealpino fino a 1000-1300 m e nidifica sugli alberi in genere tra aprile e maggio.
E’ una specie timida e arboricola, difficile da osservare perché si muove quasi sempre nel folto delle chiome alla ricerca di bacche e semi che rompe con il robusto becco. E’ pù facile localizzarla attraverso il richiamo, un sonoro e metallico “tick”. In autunno, durante la migrazione dall’Europa centrorientale, aumenta la sua presenza nelle nostre zone.
Ad ali aperte misura da 29 a 33 cm.


L’Airone cinerino (Ardea cinerea) raggiunge da adulto una statura di 90-98 centimetri.  L’apertura alare può facilmente raggiungere 1,70 metri. Il piumaggio è di colore grigio sulla parte superiore e bianco in quella inferiore. Le zampe e il becco sono gialli. L’adulto ha piume nere sul collo e un ciuffo nucale nero molto evidente che si diparte dalla sommità posteriore e superiore dell’occhio. Nei giovani predomina il colore grigio.
Grazie alla sua stupefacente capacità d’adattamento, recentemente è divenuto un uccello che profitta della presenza umana e oggi esemplari selvatici nidificano, ad esempio, in diversi zoo. Fino all’inizio del 20esimo secolo l’Airone cenerino era stato talmente perseguitato da rischiare di scomparire dalla Svizzera quale uccello nidificante. Spesso si possono osservare questi grandi trampolieri grigi fin nelle periferie delle agglomerazioni: intenti a cacciare topi, stanno in agguato sui campi, immobili, sempre pronti a catturare con un fulmineo colpo di becco qualche imprudente roditore.


La Peppola (Fringilla montifringilla), è un passeriforme che si può osservare sulle nostre Alpi, da ottobre ad aprile, più comune durante la migrazione. E’ molto simile al fringuello nella forma e nel piumaggio, nel complesso più giallo-arancio. In inverno il maschio ha le penne del capo nere con apice fulvo, la femmina ha colori più opachi con il capo brunastro. Ad ali aperte misura 25-26 cm. Si riproduce nelle aree della fascia boreale subartica dalla Scandinavia alla Siberia orientale.


Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) – Grande all’incirca come un merlo, di struttura robusta e compatta, si distingue dagli altri picchi “bianco-neri” per il disegno del capo.

Sul vertice una larga calotta nera scende fino al dorso e su questo spicca una macchia rossa, disposta nel maschio sulla nuca e nei giovani sopra la fronte (assente nella femmina adulta).
Il picchio rosso maggiore vive in una grande varietà di ambienti, sia boscosi sia poco alberati. Sulle Alpi è comune e diffuso in tutti gli ambienti boschivi (latifoglie e conifere) fino ai 1800 m, con presenze regolari fino al limite superiore degli alberi e massimi di nidificazione oltre 2000 m. Di indole aggressiva, difende il territorio battendo il becco sui tronchi con serie di colpi rapidi in crescendo, molto forti e udibili anche da lontano. Il richiamo più frequente è un secco “kik”.
Ad ali aperte misura 34-39 cm.