LA FLORA DELLE NOSTRE MONTAGNE_ESTATE 2020


La Tossilaggine comune (Tussilago farfara) è una delle piante più conosciute come rimedio per la tosse e l’asma, veniva già usata nell’antichità. Cresce in luoghi umidi e ombrosi, terreni franosi incolti ai margini dei boschi. Bisogna avvicinarsi bene e vedere il fiore nel fiore, ossia minuscoli fiori stellati a cinque punte nel nucleo (fiori maschili) che si schiudono tra le soffici ligule esterne (fiori femminili). La particolarità di questa pianta, alta tra 10 e 25 cm, è che le foglie si sviluppano solo dopo la fioritura.



La Rosa delle Alpi o Rododendro rosso (Rhododendron ferrugineum) è una specie appartenente alla famiglia delle ericacee con fusti legnosi, tortuosi e fragili, che può superare il metro di altezza, con foglie coriacee, ovali-oblunghe, verdi lucidi nella pagina superiore e rosso rugginose in quella inferiore (da qui il nome latino). I fiori (anche più di 20), sono a forma campanulata stretta e compaiono in giugno e le corolle presentano un intenso colore rosso porporino (o di rosa chiaro) e un caratteristico odore resinoso. Può crescere fino a un metro di altezza e fiorisce da giugno ad agosto. E’ presente nelle zone montane dal fondovalle fino ai 2’800 m.
E’ molto visitata dalle api per il polline e soprattutto per il nettare, da cui traggono un pregiato miele. La pianta è tossica, ma non il suo pregiato miele!



Il Fiordaliso montano o Centaurea montana o Ciano montano (Cyanus montanus) cresce su prati, radure e boschi da 300 a 1900 metri anche sulle nostre montagne. Appartiene alla famiglia delle astracee, il suo nome deriva dalla parola greca “kyanos” (= sostanza di colore blu scuro simile ai lapislazzuli) e si riferisce al colore di questi fiori blu. È una pianta perenne alta da 20 a 70 cm che fiorisce da maggio ad agosto. Il colore dei fiori varia dal rosa porpora all’azzurro violaceo. Si distingue dalle altre specie presenti nello stesso habitat osservando i capolini che hanno i bordi quasi neri. Cresce su terreno umido, calcareo, nei boschi nelle zone montagnose.



L’Arnica montana (detta anche Betonica di monte, Tabacco di montagna o China dei poveri) cresce da giugno ad agosto, sui prati e sui pascoli poveri della zone montane.  Come tutte le composite i fiori, riuniti in un capolino, sono di due tipi: quelli esterni hanno una ligula di colore giallo arancio, quelli interni sono piccoli fiorellini tubulari gialli. Segno distintivo dell’arnica è il fatto che i fiori ligulati (simile a una linguetta) presentano tre dentini all’estremità. I fiori sono sostenuti da steli robusti che raggiungono un’altezza di 50 cm e nascono da foglie riunite in rosetta.
Cresce in zone montane da 500 a 2500 m., l’intera pianta è perenne e sopravvive al rigido inverno di montagna grazie alla suo forte rizoma. È velenosa se ingerita. Viene spesso utilizzata in fitoterapia.



Il Giglio martagone (Lilium martagon) ha fiori, da tre fino a venti per la stessa pianta, di dimensioni leggermente crescenti dal basso verso l’alto, fino a 5 cm di diametro, sono raccolti in un lasso racemo terminale. Assumono la forma caratteristica perché i tepali, screziati in toni più scuri, si incurvano all’indietro fino quasi a toccare lo stelo. Talmente incurvati da far assumere alla struttura una forma quasi globosa che può ricordare per i ricchi colori quella di un turbante orientale o di un cuscino in ricchi tessuti. In questo modo, gli stami, in numero di sei, sono ancora più evidenti. La maggior parte dei fiori è portata leggermente reclinata o pendula. Il colore di fondo è rosa carico con puntinature color porpora o brune. Gli stami, grandi e pendenti verso il basso, sono di color rosso intenso. Il fusto può raggiungere i 40 cm.. Si trova con maggior frequenza lungo i sentieri che percorrono la parte bassa della valle. Fiorisce nei pendii esposti al sole, nei prati riconquistati dalla flora spontanea, nei pascoli umidi e, inaspettato, fra gli arbusti. In suoli calcarei, neutri e debolmente acidi, dai 300 sino a 2.000 metri di quota anche sulle nostre Alpi.
Era la pianta sacra al dio della guerra Marte, cui deve il nome e accompagnava gli antichi soldati sul campo di battaglia perché ritenuto valido amuleto.


Rosolida a foglie rotonde (Drosera rotundifolia). È una minuscola piantina carnivora, le cui foglie appiccicaticce sembrano ricoperte di gocce di rugiada, ma sono trappole per insetti! In Ticino questa pianta rarissima si può vedere alla Torbiera della Bedrina che è un biotopo d’importanza nazionale e protetto attivamente da Confederazione, Cantone e Pro Natura.



L’Aster alpinus (Astro delle Alpi) è una pianta erbacea perenne spontanea diffusa su tutto l’arco alpino, dove vive nei pascoli asciutti e soleggiati e nei prati, prevalentemente in terreni calcarei tra i 1300 e i 3000 metri di altitudine. L’altezza massima dell’intera pianta è di circa 15 cm. I fiori sono simili a margherite, larghi 3-4 cm, con disco giallo-arancio e fiori del raggio violetti. La fioritura avviene tra luglio e settembre. Il nome (Aster) deriva dal greco e significa “fiore a stella”.
È inserita nelle liste delle piante protette, è vietata la raccolta.



La Stella alpina (nome scientifico Leontopodium alpinum) in realtà non è un unico fiore, ma un’infiorescenza formata da un numero variabile di fiori (da 50 a 500) raggruppati in più teste (da 3 a 12), dette «capolini», a loro volta raccolte all’interno di foglie bianche (da 5 a 15) dall’aspetto vellutato, dette «brattee», disposte a forma di stella.
Le piante sono alte dai 20 ai 30 cm.
Gli scienziati ritengono che il fiore, originario dell’Asia, sia arrivato nelle Alpi durante l’era glaciale. Sulle nostre montagne cresce ad altitudini elevate dai 2000 ai 3000 metri.
È una specie protetta.


 
Genziana di Koch (Gentiana acaulis), specie protetta, – Fiore unico, lungo 4 cm, sulla cima dello stelo; corolla a forma di imbuto o campana azzurro-violetta. Stelo lungo al massimo 0,2-5 cm. Foglie lanceolate, con 5 nervature, appuntite, disposte a rosetta alla base. Uno o due paia di foglioline lungo lo stelo. Pianta erbacea perenne; altezza 5-10 cm. Fiorisce da aprile a settembre. Cresce sulle nostre montagne ad un’altitudine di da 800 sin oltre i 3’000 metri.



Aquilegia alpina.  Da uno a tre fiori inclinati su un lungo stelo, blu intenso, grandi 5-8 cm. Cinque petali rigonfi con un lungo sperone solo leggermente ritorto. Foglie ovoidali, a 6 lobi.
Pianta perenne, velenosa. Alta 20-80 cm.



Semprevivo maggiore (Sempervivum tectorum).  Fiori in numero di 30-40 e anche più, del diametro di 3 cm, con petali rosei o purpurei in numero generalmente di 13. Foglie crassulente. Foglie delle rosette basali lanceolato-spatolate, acuminate e con mucrone o spina terminale. Pianta erbacea perefine, crassulenta. Altezza 20-50 cm. Fioritura giugno-agosto. Vive su rupi, pendii aridi e soleggiati, fra 200 e 2800 m.s.l.m..



Fiore femminile del larice (Larix decidua).  I piccoli fiori spuntano tra aprile e maggio, poco prima delle foglie. I maschi non sono molto visibili per le loro piccole dimensioni e hanno colore giallo. I fiori femminili, di colore rosa, sono invece assai più visivi e graziosi al momento della loro apertura nel mese di maggio. Dopo l’impollinazione i fiori femminili danno origine a piccole pigne, che possono rimanere sulla pianta anche alcuni anni.



La Soldanella alpina è una pianta erbacea perenne dall’aspetto esile e gracile alta 5 – 15 cm con fusto bruno privo di foglie arrossato e incurvato in cima a sorreggere un solo fiore di colore azzurro violaceo. Il calice, con forma a campanula, presenta caratteristiche frange irregolari di 3 – 6 mm. Le foglie sono tutte alla base della pianta, tondeggianti (a forma di soldo, da cui il nome Soldanella), coriacee e glabre, di colore verde scuro.
Cresce sui prati, pascoli umidi, boschi di conifere, vallette nivali tra 900 e 2500 metri. Compare quando il suolo è intriso delle acque di fusione delle nevi.



Pennacchi rotondi (Eriophorum scheuchzeri). Ha spiga unica, ovale, lunga meno di 1 cm, con le sete formanti un fiocco candido di 2-4 cm. Foglie inferiori con guaina generalmente bruna o quasi nera e lamina giunchiforme; foglie cauline municte di guaina avvolgente il fusto, ma non rigonfia. Fusti grossi, robusti ma brevi, cilindrici. Pianta erbacea perenne, rizomata e stolonifera. Altezza 10-30 cm. Fiorisce a luglio-agosto. Vive su terreno humoso blandamente acido in torbiere e paludi fra 1500-2700 m. Comune sulle Alpi.
Specie protetta.
(foto della Torbiera della Bedrina – Dalpe – Biotopo protetto di importanza nazionale)



L’Orchidea macchiata (Orchis maculata). È una delle orchidee più comuni della fascia montana. Il fiore, rosato con striature rossicce, presenta il labello marcatamente diviso in tre lobi. Vive anche nei nostri boschi e nelle radure fino a circa 2500 m di quota. Fiorisce tra maggio e giugno, predilige suoli calcarei, vicino a sorgenti, su prati umidi e paludi.



Nigritella comune (Nigritella rhellicani) – Infiorescenza a spiga, fitta, quasi sferica. Fiori piccoli, generlamente viola nerastro, a 6 petali, che profumano di vaniglia. Foglie numerose, lineari. Pianta perenne. Altezza 5-25 cm. Questa orchidea può avere anche fiori rosa o rossi.
Vive su prati asciutti e praterie d’alta montagna con terreno calcareo. Fra 1000 e 2800 m.s.l.m. sulle nostre Alpi.
Specie protetta.



Cefalantera rossa
(Cephalanthera rubra). È una piccola pianta erbacea perenne dai  appartenente alla famiglia delle orchidee che cresce nei prati umidi a quote comprese tra i 0-1800 metri sul livello del mare. Il suo periodo di fioritura avviene tra i mesi di maggio-luglio. Perigonio formato da 6 pezzi: 3 esterni subeguali, 3 interni, di cui 2 laterali simili. Stami connati con lo stilo a formare il ginostemio. Ha foglie lunghe, da ovate a lanceolate.La parte superiore del fusto è leggermente pelosa.
L’infiorescenza è lassa, costituita da 4-12 elementi fiorali, di colore rosa vivace.
I petali sono strettamente appressati tra loro e quindi l’aspetto complessivo del fiore richiama la forma di una campanella. Sulle nostre montagne è altra tra 20 e 30 cm.